E’ un accessorio “obbligatorio” molto importante, troppo spesso sottovalutato dalla stragrande maggioranza degli automobilisti.
Come tutti voi saprete, ci sono degli oggetti che devono essere obbligatoriamente presenti nelle nostre automobili e tra questi c’è il giubbotto catarifrangente. Ci sono poi altri elementi che sono fortemente consigliati, anche per puro buonsenso, pur non essendo obbligatori. A sorpresa, per esempio, non è obbligatoria la ruota di scorta: è possibile circolare senza ruotino e non rischiare multe. Ma è di certo bene averlo comunque a bordo, come sarebbe sempre bene avere a bordo anche un kit per il pronto soccorso.
Tornando al giubbotto catarifrangente, al di là dell’obbligo, ci sono piccoli dubbi sulla sua scelta e sul suo utilizzo. Dubbi che vengono risolti dal codice della strada. Ecco, quindi, delle risposte a 5 domande solo apparentemente semplici ma molto importanti.
Quando è obbligatorio indossare il giubbotto catarifrangente?
A rendere obbligatorio il giubbotto catarifrangente è la legge n. 47 del 27 febbraio 2004, entrata in vigore dal 1°aprile 2004. Sono passati quindi 18 anni dall’introduzione dell’obbligo del gilet ad alta visibilità, eppure permangono ancora delle domande sul suo effettivo utilizzo. Tutti hanno ormai capito che è obbligatorio averlo a bordo sempre, per il semplice fatto che non si può mai sapere quando ci sarà una situazione tale da utilizzarlo. L’articolo 162 comma 4 bis del Codice della Strada fa un elenco abbastanza preciso su quando deve essere indossato. Si parla nello specifico di tutte le occasioni in cui ci si trovi a scendere da un veicolo fermo sulla carreggiata. Ecco allora che il giubbotto deve essere sempre indossato di notte o anche di giorno, quando non risulti possibile essere visti in lontananza. Un esempio classico è quello del veicolo fermo a bordo strada, specialmente se nell’impossibilità di tenere accese le luci posteriori o di emergenza. Il Codice della Strada specifica inoltre che vige l’obbligo di indossare il giubbotto catarifrangente per tutte le persone che si trovino, anche di giorno, nelle corsie d’emergenza o nelle piazzole di sosta delle autostrade. E ancora, il giubbotto catarifrangente deve essere sempre indossato durante le operazioni di posizionamento del segnale mobile di pericolo, ovvero del triangolo di cui abbiamo parlato sopra. Attenzione: il giubbotto catarifrangente deve essere indossato da tutti i passeggeri che scendono dal veicolo!
Che tipo di giubbotto catarifrangente bisogna acquistare?
In commercio ne esistono diverse tipologie. Al di là dei vari formati e dei diversi colori, il Decreto del 2003 stabilisce che tutti questi dispositivi di emergenza debbano essere omologati con il marchio CE e la sigla UNI EN 471. Detto questo, esistono diverse tipologie di giubbotti salvavita, dal classico gilet catarifrangente fino ad arrivare alle bretelle catarifrangenti. Variano anche i colori del tessuto tra le bande ad alta visibilità, che può essere giallo, arancione o rosso. L’importante è che ci siano per l’appunto le strisce riflettenti, ovvero delle strisce realizzate con del materiale catarifrangente che riflette la luce dalla medesima parte da cui proviene. Il gilet catarifrangente e le bretelle riescono così a garantire grande visibilità, riflettendo la luce di fari e lampioni.
Dove tenere il giubbotto catarifrangente?
Il Codice della Strada non specifica il luogo esatto in cui deve essere posizionato il gilet catarifrangente. Sappiamo però che questo speciale indumento ad alta visibilità deve essere indossato nel momento stesso in cui si scende dall’auto in una situazione di possibile pericolo. Se ne deduce quindi che il giubbotto d’emergenza deve essere già presente all’interno dell’abitacolo, e che deve essere facilmente raggiungibile.
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Quant’è la multa se non si ha il giubbotto catarifrangente?
Come per ogni obbligo, sono previste delle sanzioni per i trasgressori. Chi viene pescato dalle Forze dell’Ordine senza il necessario giubbotto catarifrangente può beccarsi una multa compresa tra i 41 e i 169 euro. Ma non è tutto: trattandosi di una trasgressione molto rischiosa, è prevista anche la decurtazione di 2 punti dalla patente. Va però sottolineato che la multa può essere fatta solo in caso di emergenza, ovvero nel momento in cui una persona venga avvistata senza il giubbotto indossato in una situazione di pericolo. Le Forze dell’Ordine, infatti, non chiederanno mai di mostrare la presenza del gilet catarifrangente durante un normale controllo, laddove invece potrebbero controllare l’esistenza a bordo del triangolo per l’emergenza.
Il giubbotto catarifrangente su quali veicoli è obbligatorio?
Non sono solamente gli automobilisti a doversi preoccupare dell’avere a bordo il giubbotto catarifrangente. É vero che l’articolo 162 comma 1 del Codice della Strada impone l’obbligo del giubbotto catarifrangente ai conducenti di tutti i veicoli esclusi i velocipedi, i ciclomotori a due ruote e i motocicli. Ma va detto anche che la Legge 120 del 2010 impone ai conducenti di velocipedi di indossare il giubbotto ad alta visibilità sempre in galleria, e sempre fuori dai centri abitati dopo il tramonto e prima dell’alba. La norma citata non esclude inoltre i quadricicli. Di conseguenza chi guida delle mini-auto o dei quad è obbligato a usare il giubbotto ad alta visibilità.
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Newtonpro - 09 Oct 2022
Velocipedi con giubotto catarifrangente: dopo un mese dell'entrata in vigore della legge già di notte si vedevano ciclisti sprovvisti del giubotto. Gli unici che vedo indossarlo sono i riders.