Come mai si ha l’impressione che sia l’inizio della fine per Tesla? Finito l’effetto “wow”? La cosa strana è che, dopo aver venduto nel 2022 un mucchio di Model 3, anziché aumentare i prezzi “Lui”, il fenomeno, li diminuisce addirittura di quasi 13,500 euro.
Un po' megalomane (e menagramo) lo è sempre stato Elon Musk, ma arrivare ad abbassare i prezzi così tanto proprio in un momento in cui tutto aumenta, appare una mossa fin troppo azzardata. Sembra la mossa di un disperato che cerca di portare a casa il più possibile prima di chiudere baracca e burattini. Tra l’altro, mossa fatta poche settimane dopo aver bruciato in borsa milioni e milioni di dollari. Cosa frulla nella mente malata di mister Musk, allora?
Veniamo ai saldi: la Model 3, che fino a poco tempo fa costava 58.470 euro, oggi è in vendita a 44.990, con una riduzione di listino di ben 13.480 euro. Più contenuto, ma comunque pesantuccio, il taglio per Model Y, che da 50.970 passa a 46.990 euro. Nonostante ila diminuzione del prezzo, i nuovi listini non permettono comunque ai modelli Tesla di accedere agli incentivi statali, che anche per il 2023 hanno mantenuto il tetto di 35 mila euro (IVA esclusa) per le auto elettriche che possono beneficiare del contributo.
La mossa non riguarda solo il mercato europeo. Nei giorni scorsi Tesla aveva già ridotto i prezzi dei suoi veicoli elettrici a livello globale fino al 20%, estendendo una strategia di sconto aggressiva e sfidando i rivali - secondo l'agenzia Reuters - "dopo aver mancato le stime di consegna di Wall Street per il 2022. La mossa, che ha provocato un calo del 5,6% delle azioni del marchio, è arrivata dopo che il Ceo Elon Musk aveva avvertito che la prospettiva di recessione e tassi di interesse più elevati significava che avrebbe potuto abbassare i prezzi per sostenere la crescita dei volumi a scapito del profitto".
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La nuova strategia dei prezzi di Tesla è diventata quindi più aggressiva, ed è stata resa possibile - sostiene una nota diffusa dalla Casa americana - "da una serie di scelte strategiche legate alla regionalizzazione della produzione e delle catene dei fornitori, che hanno migliorato inoltre la distribuzione a livello globale, così da ridurre i picchi logistici e di consegna. Abbiamo osservato una normalizzazione di parte dell'inflazione dei costi e questo ci permette ora, con fiducia, di trasmettere questa riduzione dei costi anche ai nostri clienti”.
Una dichiarazione che mi sa tanto di cazzata: qualcuno di voi si è accorto della “normalizzazione dell’inflazione dei costi”. Mah…
Diamo i numeri. Nel 2022 Tesla ha consegnato il 40% di veicoli in più di veicoli rispetto all’anno precedente, con 1,31 milioni di auto. La produzione è aumentata del 47%, ed è arrivata a 1,37 milioni di automobili prodotte. Solo in Europa, Model Y è stata l’auto più venduta in assoluto a novembre, e in Italia l’auto elettrica best seller dell’ultimo trimestre del 2022.
Ma non si diceva che “squadra che vince non si cambia”?
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